lunedì 25 novembre 2013

Il Ruolo del Mobility Manager

Nel settore della Mobilità cittadina, è indispensabile riuscire a far partire l’attività sempre “nascosta” dei Mobility Manager.
Questa figura professionale dovrebbe attuare ogni prassi adatta a semplificare i tragitti e gli spostamenti dei lavoratori dalle proprie residenze ai luoghi di lavoro.


Dovrebbe quindi attivarsi per concordare il Piano degli Spostamenti casa-lavoro per tutti i dipendenti delle aziende e degli enti che hanno più di duecento lavoratori alle proprie dipendenze. 
Nel Piano devono essere indicati i percorsi e sistemi virtuosi che favoriscano l’uso dei mezzi pubblici a sfavore dell’auto e/o mezzi a combustione.  Se si prende come esempio la Capitale d’Italia, sono in atto le agevolazioni per l’acquisto delle tessere annuali del trasporto pubblico in accordo alla società ATAC; l’istituzione di navette di collegamento dai punti principali di trasbordo (metropolitane, ferrovie, piazze principali, percorsi concordati, ecc.) alle sedi di lavoro delle varie società quali Camera di Commercio, Credito Cooperativo, Wind, Telecom, Ministeri, ANAS, ecc. ecc.; la realizzazione di postazioni di Car Sharing dedicate alle singole aziende in modo da utilizzare meno le vetture delle flotte aziendali, ammodernamento delle flotte aziendali con vetture ibride e/o elettriche per brevi spostamenti in città, navette condivise tra più aziende allocate nello stesso comprensorio industriale e/o commerciale, ecc.
Ancora troppo poche sono le soluzioni e le iniziative svolte nelle nostre città e molto ancora è possibile fare per ottimizzare il funzionamento dell’ufficio del Mobility Manager cittadino.

Da una recente indagine conoscitiva è emerso che l'81% degli intervistati utilizzerebbe il trasporto pubblico ad alcune condizioni (maggiore frequenza delle linee, agevolazioni all'acquisto degli abbonamenti, agevolazioni nei parcheggi di scambio, ecc.), e di trasporto con bici e motoveicoli elettrici predisponendo adeguati spazi aziendali  mediante adeguati studi di fattibilità.

Anche sotto l’aspetto della comunicazione del Mobility Manager, viste le sue competenze, si potrebbe aprire uno “sportello” che indichi ogni possibilità di chiarimento e finanziamento verso una mobilità che rispetti l’ambiente quali:
  • Illustrazione dei meccanismi di cofinanziamento dei progetti di navette aziendali: criteri, procedure, meccanismi di istruttoria, messa a punto del budget triennale; 
  • Le incentivazioni sugli abbonamenti Metrebus annuali: adesione, stipula della convenzione, ordine e modalità di pagamento, consegna o ritiro;
  • Supporto e progettazione delle postazioni di Car Sharing;
  • Gestione delle “Paline intelligenti” informative sulle corse degli autobus;
  • Maggiore e puntuale informativa ai cittadini sui servizi offerti dalle società di trasporto della città di Roma – attraverso il sistema AVM e altri innovativi sistemi che potrebbero essere adottati quali App. dedicate per smartphone ecc. ecc.
  • Navette Aziendali e altri servizi tecnologici a servizio delle aziende;
  • Istituzione di una nuova figura pubblica del Mobility Manager di Zona con funzioni ed obiettivi specifici di intervento locale (vista l’estensione dei territori).
  • Informazioni ai cittadini e alle aziende sui finanziamenti e contributi statali 2013 messi a disposizione per la rottamazione di auto inquinanti pari a 45 milioni di euro per il 2013 e 35 milioni di euro per il 2014. Incentivi validi per i privati che rottameranno la propria auto a favore di quelle meno inquinanti e più ecologiche. La stessa incentivazione è prevista  per tutte quelle aziende che vorranno rottamare un’auto di almeno 10 anni di vita o almeno 12 mesi di leasing.

Va detto inoltre che, in questi due anni, chi acquisterà un’auto che non supera i 50 g/km di emissioni può contare anche su un ulteriore sconto del 20%  sul prezzo d’acquisto, fino ad un massimo di 4.000 euro per il 2014  ed un massimo di 3.000 euro  nel 2015 (posto che si acquistano veicoli con emissioni non superiori a 95 g/km, di CO2).
Ricordiamo infine che l’Unione Europea guarda con molto favore le direttive sulla mobilità sostenibile (in particolare per strutture e servizi legati alle biciclette), che potrebbero essere recepite dall’Italia e da Roma Capitale.
Concludendo possiamo dire che, anche sul tema del Mobility Manager siamo in ritardo e dobbiamo recuperare attività e proposte a beneficio dei lavoratori e dei cittadini tutti.

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